BOLZONI, l’evoluzione diventa arte
Charles Darwin un salto a vedere i quadri di Enea Bolzoni lo farebbe senz’altro. Il richiamo all’evoluzionismo da parte dell’artista varesino non potrebbe non stuzzicare il padre della più affermata spiegazione dal divenire della vita. Le forme agglomerate sulle tele in una gamma cromatica di tonalità primarie e sfumature ottenute con rara perizia tecnica richiamano una vita agli esordi primordiali, incerta sulla soglia tra minerale e vegetale, tra cristallo e cellula, ma anche il silenzioso, enigmatico dialogo tra il macrocosmo del big bang e il microcosmo del brodo vitale. L’evoluzione che sta a cuore all’artista è quella del passaggio “dal semplice al complesso, dall’indeterminato al determinato, secondo un incessante processo di differenziazione , integrazione e correlazione”, come spiega lui stesso. L’evoluzione più interessante, però, per chi frequenta l’arte di un pittore-ricercatore che ama la solitudine del suo studio più delle mostre e lavora ogni giorno da cinquant’anni perchè vivere per lui è dipingere, non esibirsi, l’evoluzione più avvincente, dicevamo, la sola che conta davvero, è quella del suo stile. Che finora conta cinque fasi, e si avvia alla sesta: perche’ l’arte come la vita è divenire, e quando si ferma appassisce. I suoi quadri devono esserse guardati con l’anima oltre che con gli occhi.
Federico Bianchessi
da “La Prealpina” del 1 Aprile 2012